Di recente si sta sviluppando una narrativa secondo la quale i supplementi di lactase siano una sorta di panacea per curare in maniera definitiva l’intolleranza al lattosio. È davvero così? Scopriamolo insieme.
Cosa sono i supplementi di lactase?
I supplementi di lactase sono enzimi lattasi (indicati anche come b-galattosidasi) contenuti in specifici integratori alimentari e usati proprio come pratica clinica per gestire l’intolleranza al lattosio. Il termine corretto è quindi “gestire”, non “curare”.
Il punto è che l’intolleranza al lattosio è sì una patologia da non sottovalutare, ma nella stragrande maggioranza dei casi non è invalidante: un soggetto intollerante al lattosio, infatti, potrebbe assumere latte fino a 250 ml senza incorrere nelle tipiche controindicazioni di questa patologia quali vomito, stipsi, nausea e diarrea. Nei casi più seri, invece, si può comunque mangiare, ad esempio, il proprio dolce preferito assumendo prima un integratore lattasi.
Quanto dura il beneficio degli integratori a base di lactase?
Il primo segnale che gli integratori alimentari a base di lattasi siano solo un aiuto e non la soluzione definitiva al problema dell’intolleranza al lattosio è dato dall’effettiva durata degli effetti benefici: da un minimo di 5 minuti fino a un massimo di 30, non oltre. L’integratore di lactase, quindi, va assunto solo in prossimità di un pasto in cui si andrà ad assumere una percentuale significativa di lattosio. Prenderli lontano dai pasti, quindi, non ha alcun senso né benefici.
Qual è il dosaggio perfetto di integratori a base di lactase?
Questo è sicuramente il dilemma più complesso. Un’analisi superficiale potrebbe portare a pensare, ad esempio, che maggiore sia l’assunzione di integratori a base di lattasi, migliore sia la digestione di alimenti contenenti lattosio, ma non è assolutamente così. Numerose ricerche hanno infatti dimostrato che la discriminante principale rimane la quantità di lattosio che assume il soggetto. Per intenderci: se si assumono, ad esempio, 20 grammi di lattosio, un integratore di lattasi di qualsiasi dosaggio risultato essere utile, con maggior efficacia per quelli di caratura superiore. Se invece il soggetto assume 50 grammi o più di lattosio, qualsiasi caratura di integratore a base di lactase non riuscirà a mitigare più di tanto gli episodi di flatulenza, diarrea o similari. A prima vista, quindi, non è possibile quantificare in maniera universale il giusto dosaggio di integratori di lattasi.
Come capire quindi il giusto dosaggio di integratori di lactase?
Se le premesse fanno pensare al peggio, la soluzione è in realtà più semplice di quanto si possa pensare. In primo luogo, il principio base rimane il buon senso: se davvero un intollerante al lattosio vuole concedersi un peccato di gola con un alimento contenente questo elemento, è fondamentale non esagerare mai con le porzioni. Premesso questo, in commercio tutti gli integratori di lattasi riportano l’indicazione massima di assunzione giornaliera per individuo: basta quindi non prenderne mai più della quantità indicata e non si corrono rischi.
Il soggetto, inoltre, può iniziare ad assumere gli integratori in maniera graduale, partendo dalle dosi minime fino ad arrivare a quelle massime: la maggior parte delle persone scopre che la propria intolleranza al lattosio può essere mitigata con una quantità di lattasi minore rispetto alle aspettative, e in questo modo si ottiene quella che potrebbe chiamarsi “posologia su misura”. È anche utile ricordare, infine, che l’enzima lattasi non viene assorbito dal corpo, quindi un’eventuale dose eccessiva sarebbe tranquillamente espulsa dall’organismo.
Articolo in collaborazione con Lactolerance.