La vita del fondatore del Krav Maga è così affascinante ed avventurosa che un regista potrebbe prenderla come soggetto per un grande film.
Per capire meglio chi è stato Imi, prima bisogna conoscere chi era suo padre: Samuel Lichtenfeld
Soprannominato Robinson, perché visse per un periodo di tempo da solo in un isola del Danubio, Samuel a 13 anni entra nel circo professionale.
Grazie alla vita circense acquista una vasta preparazione sulla cultura fisica, sulla pesistica e sui sistemi di combattimento, tra cui il pugilato, le arti marziali e la lotta. Stanco del circo, si stabilisce a Bratislava, dove apre un centro di pesistica e lotta chiamato “Ercole”.
Si arruola nella polizia locale, dove diviene l’istruttore di difesa personale. Samuel Lichtenfeld, promosso capo-detective, divenne famoso per aver eseguito il maggior numero di arresti dei più pericolosi e violenti criminali di quegli anni.
Samuel Lichtenfeld morirà nel 1944 nelle camere a gas del campo di concentramento di Auschwitz.
La vera storia del fondatore del Krav Maga
Imi Lichtenfeld nasce a Budapest il 26 maggio 1910 e cresce nella città di Bratislava capitale della Slovacchia, dove esercita varie attività fisiche, principalmente la ginnastica e partecipa ai corsi di difesa personale, tenuti dal padre Samuel.
Eccellente nuotatore, ginnasta, pugile e lottatore, Imi nel 1928 vince il campionato giovanile di lotta della Slovacchia.
Nel 1935 visita la Palestina con il Team ebraico di lotta per partecipare ai Maccabi Games, ma si rompe una costola che gli impedisce di partecipare all’incontro.
Intanto, purtroppo, l’ antisemitismo nazista aumenta a macchia d’olio e Imi organizza un gruppo di giovani atleti, per la maggior parte pugili, lottatori e culturisti, il cui compito è di proteggere la comunità ebraica locale per contrastare e prevenire i disordini antisemiti.
Partecipa a numerosi scontri che lo temprano nello spirito e che gli fanno rendere conto della differenza tra il combattimento sportivo e quello da strada, sviluppando i suoi principi fondamentali “usare movimenti naturali”, “difesa e attacco simultaneo”.
Qui nascono le prime basi del Krav-Maga.
Nel 1940 la situazione divenne insostenibile, perciò decide di lasciare la sua famiglia, la sua casa e i suoi amici, cercando rifugio verso la terra d’Israele.
Riesce a imbarcarsi sull’ultima nave, il Pentcho, che serviva a trasportare i rifugiati dall’Europa centrale alla Palestina, ma il loro viaggio durerà 2 anni.
Tutta la storia del Pentcho è descritta perfettamente nel libro “Odyssey” di John Birman.
Nel lungo viaggio Imi dimostra più volte il proprio coraggio, tuffandosi in mare per salvare chi era caduto dalla nave o per recuperare gli alimenti, il tutto mettendo sempre in pericolo la propria vita.
Il salvataggio di un bambino caduto in mare gli procura una grave infezione all’orecchio, che momentaneamente non lo preoccupa. Quando la caldaia della nave scoppia facendola andare a fondo vicino all’isola Greca di Kamilanisi, Imi decide di raggiungere Creta con una barchetta e 4 amici.
Ignorando l’infezione all’orecchio che stava peggiorando sempre di più, si rifiuta di lasciare remare i compagni e per un giorno intero remerà senza mai riposarsi. Creta non la raggiungeranno mai, perché la barca si capovolgerà facendoli cadere in mare. Dopo 5 giorni passati in mare, vengono recuperati da una nave da guerra Inglese e vengono portati ad Alessandria, in Egitto.
Le condizioni di Imi sono gravissime, è in fin di vita e viene ricoverato d’urgenza nell’ospedale della città per essere operato. I medici lo danno per spacciato ma grazie a vari interventi chirurgici riusciranno a salvarlo.
Dopo il recupero si unisce alla legione Ceca guidata dall’esercito Britannico e dopo un anno e mezzo entra in Palestina, presentandosi con i suoi quattro compagni al Generale Yitzhak Sadeh, che guidava l’ Haganah (organizzazione paramilitare ebraica), mostrando le sue particolari doti nel combattimento corpo a corpo. Nel 1944 diventa l’addestratore dell’ Hagana, insegnando; l’educazione fisica, il nuoto, l’uso del coltello, tecniche con la baionetta, bastone, eliminazione delle sentinelle e il combattimento corpo a corpo. Insegna ad altre unità di elite come il Palmach e il Palyam.
Nel 1949 nasce lo stato d’Israele e l’I.D.F (Israel Defence Force) che Imi servirà per 20 anni, raffinando il Krav-Maga, che doveva rispondere alle diverse esigenze. Doveva essere semplice da apprendere e da applicare, facendo si che il soldato potesse applicare le varie tecniche anche sotto stress. Nei primi anni sessanta addestra in Etiopia la polizia della guardia reale.
Nel 1964 ritiratosi dall’esercito, Imi adatta il Krav-Maga alle esigenze civili (uomini, donne e bambini) e apre due centri di Krav-Maga, uno a Tel Aviv al n° 24 di via Trumpeldor e uno a Netanya al n° 22 di via Shmuel Hanatziv.
Adotta l’uso delle cinture per assicurare un progressione rapida e sicura del sistema.
Continua a formare istruttori nell’I.D.F e altre forze di sicurezza.
Nel 1978 insieme a Barak Yehoshua, Zvi Morik, Raphy Elgrissi, Haim Zut, Eli Avikzar, Oskar Klein, e Miki Asulim fondano la Federation for Krav-Maga and Self Defense – Imi’s Method (Federazione di Krav-Maga e Difesa Personale – metodo Imi) dove Imi ha la carica di presidente, Barak Yehoshua di capo della Commissione Tecnica, Zvi Morik di Segretario.
L’obiettivo della federazione era quello di promuovere la purezza del Krav-Maga e i suoi valori anche fuori Israele in maniera no-profit, apolitica e indipendente.
Nel 1979 il nome della Federazione viene cambiato in IKMA Israeli Krav-Maga Association (Associazione Israeliana Krav-Maga) e ne facevano parte: Barak Yehoshua, Zvi Morik, Raphy Elgrissi, Haim Zut, Eli Avikzar, Oskar Klein, Yaron Lichtenstein, Miki Asulim, Richard Douieb, Haim Gidon, Eyal Yanilov, Kobi Lichtenstein, Gaby Noah, Eli Ben Ami, Avi Moyal, Darren Levine, Avi Avisadon, Uri Rafeli, Yoav Krayn. Rick Blitstein e Alan Feldman.
Fino agli ultimi giorni della sua vita Imi ha continuato a sviluppare le tecniche e i concetti del Krav-Maga, supervisionando il progresso di tutti gli Istruttori, perfezionandoli uno ad uno.
Il Gran Maestro Imi Lichtenfeld muore il 9 Gennaio del 1998 all’età di 87 anni, mantenendo sempre alto il suo spirito e conservando il suo umore, sapendo che avrebbe lasciato un’eredità importante creando un sistema di difesa personale che sarebbe stato d’aiuto chiunque “per così poter camminare in pace”.