Cronache della ASLAccade che… (sanità variabile)

Accade che… (sanità variabile)

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Accade che… l’Italia gioisca orgogliosa per l’ufficializzazione della candidatura del Personale sanitario italiano al Premio Nobel per la pace. Importante ulteriore riconoscimento per tutti gli attori del Servizio Sanitario Nazionale.

Accade che… contemporaneamente vengano ufficializzati i dati della “fuga” dei medici dagli ospedali pubblici, con numeri da brivido, segno di un disagio vieppiù ingravescente di professionisti sempre più spogliati della propria autonomia, malpagati, esposti ad aggressioni anche fisiche, burocratizzati, ingabbiati in protocolli e procedure spesso derivate da sistemi sanitari che obbediscono a filosofie ed organizzazioni che nulla hanno a che vedere con la nostra, operanti in un sistema parcellizzato e ragionieristico che adatta norme e processi a seconda del “dove” e del “quando”.

Accade che… il Conto annuale del Tesoro evidenzi che nel 2019 oltre 3000 Medici ospedalieri si siano dimessi anzitempo dalle strutture pubbliche, con un incremento dell’81% su base decennale, ma con un’impennata nell’ultimo triennio che vede la Regione Marche al 300% in più, Lazio e Campania a più 200%, Veneto a più 115% ma con dimissioni quintuplicate negli ultimi 10 anni, Lombardia più 50% , Emilia Romagna più 66%.

Accade che… nel 2009 i Direttori di Struttura Complessa fossero 9.691 mentre nel 2019 diventino 6.629, cioè il 31,5% in meno, e che i Direttori di Struttura Semplice fossero 18.536 nel 2009, ma dopo 10 anni diventino 10.368, cioè il 44% in meno! Quale possibile progressione di carriera?

I Medici pubblici hanno forse perso l’attaccamento alla professione ed al loro ruolo verso i cittadini da assistere?

La risposta è NO, come dimostra, ad esempio, il gran numero di Colleghi in pensione che si sono offerti nel ruolo di vaccinatori per aiutare e contribuire, in questo momento pandemico, a raggiungere l’obiettivo dell’immunizzazione di massa. Accade che … poi scoprano come la loro pensione sia stata bloccata e sostituita da compensi, per la nuova attività intrapresa volontariamente in aiuto alla Pubblica Amministrazione, di gran lunga inferiori a quelli pensionistici che avrebbero percepito rimanendo al sicuro nelle proprie case!

Eppure anche a loro si deve quella candidatura di cui si diceva all’inizio ed anche tra le loro fila si sono registrati quei decessi dovuti all’infezione da SARS-CoV-2.

Contraddizioni tipiche del nostro Paese, dove accade che … nell’arco di poche ore si passi (dall’indebito) ruolo di eroe a quello di mero prestatore d’opera, invece di vedersi riconosciuto solo e comunque quello di professionista e non di missionario. Già: perché al professionista vanno certamente riconosciuti ed imputati gli errori, sempre possibili in buona fede nell’esercizio della professione, ma anche la corretta remunerazione per il tipo di prestazione e per i rischi professionali, appunto, ad essa connessi, per esempio.

Così come accade che… nella percezione degli italiani un malinteso diritto alla guarigione abbia sostituito sempre di più il giusto diritto alle cure, le migliori possibili, diffuse, paritarie e, quindi, universalistiche. Ed infatti l’unica cosa certa alla nascita di chiunque è che si morirà, non sappiamo né perché né quando, ma di certo moriremo. Così come non possiamo decidere come nascere, ma come vivere e poi morire dignitosamente si! Insomma, accade che le contraddizioni che permeano il nostro sistema, non solo quello sanitario ovviamente, impediscano tutt’ora che questo Paese diventi un “normale Paese europeo a democrazia avanzata”, in cui ai diritti corrispondano anche ben definititi doveri ed in cui finalmente accada che il vecchio adagio “dalle stelle alle stalle” perda sempre più significato.






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