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Innanzitutto chiariamo cosa è l’influenza: si tratta di una malattia provocata da virus (virus influenzali) che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). Molto spesso si fa confusione, etichettando come influenza quello che in realtà è solo un’affezione delle prime vie respiratorie, sia di natura batterica che virale, che possono presentarsi con sintomi molto simili. E’ necessario in questi casi rivolgersi al medico poichè si rischierebbe di assumere farmaci totalmente inutili per la malattia in corso, quindi di debilitare ulteriormente il nostro organismo. Per evitare o ridurre di molto la sintomatologia si può ricorrere al vaccino antinfluenzale.
Sulla base della Circolare del Ministero della Salute “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2017-2018”, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per:
Il periodo più indicato per la vaccinazione va da ottobre a fine novembre, ossia nel periodo immediatamente precedente la diffusione della malattia. Una vaccinazione molto “anticipata” potrebbe rivelarsi inutile, dato che l’immunità data da questo vaccino si esaurisce nell’arco di 6-8 mesi. Il picco di influenza si registra in Italia solitamente nel periodo dicembre-febbraio. Il Ministero della Salute avvia ogni anno una campagna di vaccinazione antinfluenzale nei mesi di ottobre – novembre: questo è il periodo migliore per vaccinarsi!
Il vaccino antinfluenzale si somministra intramuscolo, solitamente attraverso una siringa particolare che consente la somministrazione intradermica. Una dose è sufficiente a garantire la protezione. I bambini che ricevono per la prima volta la vaccinazione e che hanno meno di 9 anni dovrebbero ricevere 2 dosi. Fino a 3 anni di vita, si usa per ogni somministrazione mezza dose, pari a 0.25 ml. Si può richiedere la vaccinazione al proprio medico di famiglia o rivolgersi presso i servizi territoriali di prevenzione. E’ inoltre possibile acquistare il vaccino direttamente in farmacia, previa prescrizione medica.
Il vaccino antinfluenzale non provoca effetti collaterali di rilievo, salvo rare eccezioni. Soprattutto quando ci si vaccina per la prima volta, è possibile che, a distanza di 6-12 ore dalla vaccinazione, compaiano sintomi di tipo influenzale (febbre, dolori muscolari, mal di testa, brividi) che durano 1-2 giorni. Ovviamente non va somministrato il vaccino in soggetti che presentano già i sintomi dell’influenza, mentre nel caso di malattie autoimmuni, solo il medico potrà decidere se vaccinare o meno, valutando attentamente il rapporto tra rischi e benefici.
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