Quando viene a mancare la speranza. Depressione… come uscire dal tunnel

La depressione è un’alterazione del tono dell’umore caratterizzata da un senso di tristezza continuo e pervasivo, da una mancanza di fiducia nel futuro e nelle proprie possibilità, dalla certezza che nessuno ci potrà aiutare. Chi soffre di depressione oltre a presentare un abbassamento nel tono dell’umore presenta una riduzione delle spinte vitali. Quando si vive uno stato depressivo vengono meno la fiducia nelle proprie risorse e la speranza nel futuro. Le attività quotidiane vissute con piacere, come investire nei rapporti sociali, lavorare, occuparsi dei figli, diventano pesanti e a volte impossibili. Tutto sembra rallentare: il tempo vissuto, lo scorrere dei pensieri e delle parole, i movimenti del corpo. Il mondo si tinge di colori sbiaditi e scema la voglia di parteciparvi. Ci si sente bloccati in un eterno presente che non passa mai. Tutto ciò spesso può togliere l’appetito e rubare il sonno, generare vissuti di ansia che tolgono la serenità. A volte la sofferenza può mimetizzarsi in un corpo che presenta dolori (cefalee, dolori diffusi, preoccupazioni persistenti rispetto alla salute fisica).

Varie forme di depressione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione è una condizione molto diffusa al mondo ed è in continua crescita. In prevalenza soffrono di de-pressione le donne rispetto agli uomini. La depressione è in aumento tra le persone giovani, tra gli adolescenti e i giovani adulti. Nel corso della vita può capitare a tutti di soffrire, per un periodo più o meno lungo di tempo, di depressione a seguito di una separazione, di un lutto, di un trasferimento abitativo o a seguito della perdita di un lavoro. Esistono diverse forme di depressione, pur appartenendo alla stessa categoria diagnostica. Alcune nascono da dentro senza una causa specifica apparente, altre come reazione a un grave stato di stress o di ansia. Quest’ultima forma è quella più frequente. Inoltre, ci sono alcuni comportamenti tipici attuati dalle persone depresse che favoriscono lo sviluppo di circoli viziosi e che, dunque, mantengono nel tempo l’umore depresso. Questi comportamenti, tendono a ridurre la produttività lavorativa, il contatto con nuove esperienze e limitano enormemente anche la probabilità di provare emozioni piacevoli e di modificare le idee negative su se stessi, sul mondo e sul futuro.

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La Hopelessness Depression

Un ulteriore forma di depressione è la Hopelessness Depression (Abramson, Metalsky ed Alloy, 1989) che si distingue dalle altre non in base ai sintomi, ma alle cause che la determinano. Con questa forma di depressione la persona è convinta di non avere speranza, né di poterla avere in futuro, pensa che gli eventi siano assolutamente negativi e di non essere in grado di fare nulla per modificare la situazione, si aspetta che eventi o risultati molto desiderati non si verifichino mentre immagina che accadano solo quelli dannosi, e che nessuna risposta possa impedire questi accadimenti, per cui si sente disperata. Il filosofo e neuropsichiatra Georg Northoff, mette in relazione emozioni e stati psichici con l’attività cerebrale. Northoff, evidenzia nella depressione un collegamento tra le forme della sofferenza soggettiva, l’adattamento poco vantaggioso all’ambiente di vita e l’alterazione dell’attività a riposo del cervello, studiata attraverso tecniche di neuroimaging funzionale e ipotizza che la mancanza di speranza, uno dei sintomi caratteristici della depressione è ricollegabile all’attività cerebrale.

I sintomi della depressione

Premesso che la depressione si può presentare in diverse forme, quali sono i sintomi più comuni? La depressione si può manifestare attraverso sintomi di tipo fisico, emotivo, comportamentale e cognitivo. I sintomi fisici più comuni sono: senso di fatica, perdita di energie, difficoltà di concentrazione e di memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, mancanza di desiderio sessuale, dolori fisici, senso di nausea, visione offuscata, eccessiva sudorazione, senso di stordimento, accelerazione del battito cardiaco e vampate di calore o i brividi di freddo. Le emozioni caratteristiche provate da chi è depresso sono la tristezza, l’angoscia, la disperazione, il senso di colpa, il vuoto, la mancanza di speranza nel futuro, la perdita di interesse per qualsiasi attività, l’irritabilità e l’ansia. La persona può vivere un profondo stato di angoscia e di voglia di piangere anche senza motivo, spesso alternato a momenti di ansia e agitazione.

Come si può superare la depressione?

Diversi sono i fattori che possono dare origine a questa forma di sofferenza. Il primo passo per uscirne è riconoscerla e sapersi affidare a validi professionisti. Un aiuto può venire dai farmaci, che tuttavia da soli non sono risolutivi. Per quanto efficaci su molti sintomi depressivi, i farmaci, infatti, non agiscono sui fattori profondi che portano una persona a ritirarsi nella depressione. Questi aspetti sono meglio affrontabili con un percorso di psicoterapia. Quindi esplorare l’aspetto psicologico cercando di risolvere i problemi interiori, capire a cosa sono dovuti e cercare di aggirare o eliminare del tutto l’ostacolo è molto importante per uscire da quello che sembra “un tunnel” senza fine. La psicoterapia può offrire uno spazio di accoglienza e riconoscimento dei propri vissuti. Durante la psicoterapia, il professionista accompagna la persona in un percorso di conoscenza di sé volto a mettere in parola quel dolore prima rappresentato da un corpo sofferente…lo accompagna in un processo di consapevolezza a dare significato al sintomo per poi affrontare le paure e predisporre al cambiamento. Citando Vittorino Andreoli (…) la lotta alla depressione è una gloriosa lotta di liberazione di sé stessi e delle proprie potenzialità, un meraviglioso seppur doloroso viaggio nella propria interiorità alla scoperta del proprio valore e della propria forza (…).

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