Dopo il disinfettante Amuchina e le mascherine, in questi giorni l’oggetto più richiesto e che risulta introvabile è il saturimetro, uno strumento che riesce a misurare la quantità di ossigeno presente nel sangue. C’è stata una vera e propria corsa all’acquisto, tant’è che risulta essere il prodotto più venduto di Amazon, nella categoria “Salute e cura della persona”.
Al momento, la Federazione ordini farmacisti italiani riferisce che il saturimetro, detto anche ossimetro o pulsossimetro non è più reperibile sul mercato. Ma qual è il motivo che ha scatenato questa corsa all’acquisto considerando che la maggior parte degli italiani fino al mese scorso non ne conosceva neanche l’esistenza?
Pensando alle persone affette da coronavirus, questo piccolo strumento è un vero e proprio salvavita perché il primo campanello di allarme è proprio la riduzione dei parametri di ossigenazione. Come ha spiegato il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli “Non si può aspettare che un malato vada in crisi respiratoria, perché a quel punto è già caduto nell’abisso, i polmoni sono compromessi. Bisogna fornire il saturimetro a casa a chi è in quarantena, perché rileva in tempo la riduzione dei parametri di ossigenazione del sangue”.
Capiamo meglio cos’è e come funziona il saturimetro. Si tratta di un piccolo strumento a forma di molletta che attaccato all’estremità del dito permette di fornire in maniera rapida e non invasiva indicazioni preliminari molto importanti riguardo la funzionalità respiratoria e la frequenza cardiaca della persona. Mentre in passato il saturimetro, noto anche come ossimetro o pulsossimetro veniva utilizzato solo ed esclusivamente in ambito medico ed ospedaliero, oggigiorno viene utilizzato anche in ambiente domestico. Questa tecnica di misurazione di ossigeno prende il nome di saturimetria, ossimetria o pulsossimetria.
I valori di saturazione di ossigeno superiori al 95% sono da considerarsi normali. Se i valori risultano essere inferiori a questa percentuale si è in presenza di ipossiemia ed è il caso di contattare il proprio medico. Nello specifico si tratta di ipossiemia:
Un valore pari al 100% misurato in condizioni normali e quindi in assenza di somministrazione artificiale di ossigeno potrebbe essere indice di iperventilazione.
Come anticipato, in questo periodo di emergenza da coronavirus, avere in casa un saturimetro potrebbe essere davvero importante, essendo la polmonite e le difficoltà respiratorie il rischio maggiore della CoViD-19. Come ha spiegato il presidente nazionale del 118 “se nei pazienti giovani con valori di emoglobina normali (non anemici), privi di altre patologie respiratorie e cardiovascolari, i valori, in caso di sintomi da Covid-19, scendono sotto il 95% deve scattare immediatamente la segnalazione al pronto soccorso”.
E’ nota su tutti i giornali la notizia che molti medici della Federazione degli ordini medici e del SIS 118 chiedono di fornire saturimetri ai pazienti in isolamento a casa con sospetto coronavirus. Ma non è da sottovalutare che l’utilizzo al di fuori del controllo del medico può portare al panico o alla sottovalutazione di un campanello d’allarme. Si consiglia, quindi, a tutte le persone che in questi giorno hanno un saturimetro sul proprio comodino, di accertarsi attraverso il consiglio del proprio medico del corretto utilizzo.
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