“Ciò che per l’universo si squaderna”scriveva Dante Alighieri nel XXXIII canto del Paradiso non sarà l’oggetto del nostro riflettere perchè troppi e troppo grandi sono le metamorfosi sociali, culturali, relazionali , psicologiche, economiche e sanitarie che stiamo affrontando .
Gli esseri umani, le persone si trovano a gestire le conseguenze di un grave choc esterno che potrebbe però rivelarsi anche una occasione per cambiamenti strutturali ed aprire una nuova epoca.
Nel “Trattato del governo della peste e delle maniere di guardarsene” del 1714 Muratori evidenzia come la peste, sorta in Cina, arrivò in Sicilia e poi in tutta Italia nel 1341-1361. Boccaccio descrive la mortalità pestifera di Firenze nel “Decameron”, così come Petrarca nel “De remediis utriusque fortunae” e Matteo Villani in “Historie universali dei suoi tempi” ove si legge come la peste creò infermità in tutta Italia. All’epoca la peste era attribuita ad una alterazione dei quattro umori per un allineamento sfavorevole degli astri..
Luchino Visconti, Signore e tiranno di Milano, saputo quanto accadeva, emise un editto ove obbligava ad ISOLARSI.
Molte sono le epidemie che si sono avvicendate nella Storia quando “il Vecchio muore e il Nuovo non è ancora nato”.
Molte sono le reazioni e le analisi delle pestilenze nella storia umana, diverse sono le conseguenze ma ogni epidemia segna il passaggio di un’epoca.
A partire dalle riflessioni di Tucidide, di Muratori, di Boccaccio, di Manzoni, di Camus, il vero incipit da cui poter prendere le mosse per questo transito è l’epidemia, nel nostro caso la pandemia, stante il livello di globalizzazione attuale.
L’incertezza, la paura, l’insicurezza, l’ambiguità che segnano la nostra post-modernità accerchiata e pervasa dal virus Covid19 segnano da un lato la percezione di sfiducia nelle competenze dall’Altro l’insufficienza del funzionamento delle strutture che dovrebbero generare e garantire certezze, equità e “progresso” evidenziando così la trasformazione della cultura positivistica in ragione calcolante e nel dominio di una naturalità della ragione stessa a scapito dell’emozionalità, dell’immaginazione ,tutto ciò ha “Narcotizzato” le aspirazioni della coscienza delle donne e degli uomini del Terzo Millennio.
La pandemia induce a ripensare il senso della propria contemporaneità e a valutare gli orizzonti che si palesano come possibili nella società del post Covid., orizzonti che hanno mostrato tratti di separatezza tra la terra dove poggiano i nostri piedi e il cielo che fa da sfondo al nostro esistere. Anelare ad abitare il mondo, sentire il valore del corpo, essere in relazione con l’Altro è oggi difficile e dobbiamo prefigurare come sarà “dopo”.
La pandemia lascerà molti morti, molte persone senza lavoro, molte imprese in default ma, a differenza di una guerra, non si avrà la materialità della distruzione. Essa ha anche dimostrato un diverso modo di morire :prima del Covid si moriva in due modi per un incidente, un improvviso choc che lascia tracce oppure per una malattia diagnosticata e contrastata che si può osservare. La morte ha avuto la sua narrazione con una storia.
Abbiamo sperimentato un nuovo modo di morire brutale e crudele ,in una Spoon River che rappresenta un gruppo umano. indistinto, in un modo misterioso, distanziato ma vicino.
Sarà tuttavia assolutamente necessario ripensare i processi economici, cogliere le opportunità per un nuovo modello di sviluppo, incrementare la digitalizzazione ed il lavoro agile ripensare il modello urbanistico delle città.
Proprio le città, le grandi città sono state più duramente colpite dalla pandemia. Troppo inquinate, troppo affollate, troppo rumorose, epicentro di malattie trasmissibili ma luoghi che offrono maggiori opportunità di lavoro, si configurano come la seducente città moderna , dove la popolazione cresce anche nei Paesi come ad esempio il Giappone, essa decresce.
La città senza folla, la città globalizzata senza la folla ,sta per vivere una vera rivoluzione nello stile di vita. Le grandi metropoli da Berlino e Parigi per Simmel a NewYork, Tokyo. Shanghai, soltanto per citarne alcune, sono state luoghi di elaborazione del futuro ,hanno creato modelli economici, artististici, la socialità digitale in un melting pot che ha favorito l’emersione di talenti.
Il magnetismo delle città che oltre 150 anni fa attirava talenti e capitali ha fatto emergere disparità e fragilità.
Tecnopolis mostra ora il suo lato oscuro: trasporti pericolosi, abitazioni piccole e costose, facilità di circolazione dei germi come era stato in precedenza per l’epatite e l’Aids.
L’emergenza sanitaria si è rapidamente trasformata in emergenza ambientale , economica e sociale e ci ha posto di fronte alle nostre fragilità.
L’emergenza climatica e la distruzione delle biodiversità hanno messo in luce il legame indissolubile tra l’ambiente e il destino dell’umanità. Se vivere è essenzialmente convivere come argomentava Ortega y Gasset, necessariamente significa intrecciare tutte le ambiguità delle diadi amico/nemico, amore/odio, salute/malattia, guerra/pace, attivo/passivo, bello/brutto, ricco/povero, individuale/sociale, egoismo/altruismo, buono/cattivo, uomo/donna.
Si può ipotizzare una doppia risposta come reazione ai mesi durissimi e pieni di paura che abbiamo vissuto: dimenticare e tornare al modo di vivere cui eravamo abituati oppure cogliere l’occasione rafforzata dal settimo centenario del Sommo Poeta e rinascere a “Vita Nova”, con un nuovo modello di sviluppo.
“l’avenir est comme le reste: il n’est plus qu’il était ” scrisse Paul Valery nel 1945 in “Regards sur le monde actuel”.
Il futuro non arriva mai automaticamente ma va preparato con scelte che favoriscano il fluire della vita nelle case, nelle scuole e nelle università, nei luoghi di lavoro, nei mezzi di comunicazione, nel dibattito pubblico anche riscoprendo il potere seduttivo della bellezza, il fantasma di una verità nascosta come scriveva Baudrillard.
Una prospettiva di EUDAIMONIA ,una felicità abitata da un buon Demone, una vita realizzata su nuovi presupposti che tengano conto che la straordinaria resilienza umana ha permesso di resistere con le relazioni di prossimità e i negozi di vicinato in una condizione di “STATO NASCENTE” , come la definiva Max Weber, che preludere un tempo nuovo che valorizzi la componente emotiva grandemente compressa dalla modernità industriale.
In concreto ciò significa un nuovo modello urbanistico con spazi comuni verdi e fruibili , in città del “quarto d’ora” ,in cui tutto sia raggiungibile in breve tempo e con mezzi green, a piedi, in bicicletta o simili, una medicina del territorio, del quartiere , connessa ma condivisa e face to face, l’utilizzo dell’home working o lavoro agile che annulla le ore di tragitto casa lavoro con una diversa contrattualizzazione e responsabilizzazione ,su base volontaria,(oggi è regolato dalla L 81 del 2017),la smaterializzazione di tutti i processi lavorativi che renderebbe praticabile ogni lavoro contabile, l’utilizzo della Didattica a Distanza non generalizzato ma per corsi di formazione continua o per seminari con Premi Nobel una tantum, per recuperare gap formativi o per gli aggiornamenti professionali.
,processi tutti che possono essere svolti a distanza senza contatto fisico .Sarà necessario un cambio di paradigma che è già nel cuore delle persone che stanno mettendo in discussione i loro interessi per un rapporto più armonico tra attori sociali e tecnologie e guardare alle disuguaglianze di genere , di territorio, di lavoro, di istruzione, di accesso alle cure e ai servizi che frenano lo sviluppo del nostro Paese ed anche ipotizzare un patto generazionale tra la generazione che , nonostante la decimazione operata dal Covid in maniera quasi selettiva ha una dominanza demografica, gli anziani, e i giovani per ricreare un ecosistema sociale ed economico favorente lo sviluppo la possibilità di fare impresa, creare una famiglia, avere dei bambini, conciliare vita e lavoro.
La “Madeleine” della nostra quotidianità sarà ripensare il modo di vivere e farlo insieme, dando spazio alla grande energia creativa ,alla resilienza generatrice che ci stanno permettendo di resistere con il nostro patrimonio mitopoietico, quella funzione immaginifica e narrativa che caratterizza l’umano.
Di recente si sta sviluppando una narrativa secondo la quale i supplementi di lactase siano…
Settembre è arrivato e il rientro alla quotidianità può rappresentare un momento difficile, per alcuni…
Quando si tratta di trascorrere una giornata in spiaggia, è importante pensare non solo a…
La cura del contorno occhi è essenziale per limitare l’incedere di rughe e rughette e…
L’incremento di incidenza dell’obesità nel mondo, quello dei paesi fortemente industrializzati, preoccupa sempre di più…
Sentire le proprie gambe pesanti è un disturbo molto comune, soprattutto tra le donne, ma…
This website uses cookies.