Quando le paure diventano fobie. Perché conviverci quando guarire è possibile?

Quando le paure diventano fobie. Perché conviverci quando guarire è possibile?

Ciascuno di noi ha un punto debole o può provare paura di trovarsi di fronte a situazioni potenzialmente pericolose o sgradevoli che tuttavia non comportano alcuna limitazione di rilievo. Quando le paure che proviamo, però, sono tali da ostacolare alcuni aspetti della nostra vita ci troviamo di fronte ad un problema che ha un nome ben preciso: fobia.

Quand’è che le paure diventano fobia?

Le fobie sono paure estreme, sproporzionate e ingiustificate di un oggetto o di un evento, il contatto con il quale determina nella persona reazioni intense di angoscia. L’oggetto della paura, pur non rappresentando di per sé una reale minaccia, scatena nel soggetto fobico comportamenti irrazionali e una serie di sintomi fisiologi. Chi soffre di fobie si lascia sopraffare dal terrore senza un’apparente ragione. Non importa che siano gli spazi chiusi o i ragni, le altezze o il buio, c’è una paura per tutto. Il soggetto, pur essendo consapevole dell’irrazionalità dei propri timori, continua a provare angoscia.

La fobia è una sensazione di paura particolarmente intensa e, pur se appare insensata, porta all’evitamento della situazione temuta. (http://www.paololandipsicologo.it)

Normalmente il fobico comprende che il suo è un comportamento irragionevole, ma non riesce a superare la paura angosciante con uno sforzo di volontà. Si sente piuttosto, spinto a evitare quella specifica cosa o situazione che lo espone a un’ansia insopportabile. Che si manifesta anche di fronte all’immagine fotografica o al solo pensiero dell’oggetto fobico.

Evitare le situazioni di ansia è una soluzione?

Naturalmente la prima soluzione adottata è quella di evitare con grande cura e attenzione tutte le situazioni che possono generare ansia. Di fatto questa è una falsa soluzione perché implica rinunce, a volte piccole, spesso anche notevoli e anche impedimenti alla propria vita privata in base alla natura della fobia.

Analizziamo la paura di volare in aereo ad esempio. Oggi viaggiare in aereo è ormai un’abitudine. Molte persone però, lo trovano molto inquietante. Chi soffre di aerofobia o aviofobia (la paura di volare) peggiora la qualità della sua vita. Tale fobia è infatti, di ostacolo a molti momenti importanti o piacevoli della  vita: eventuali promozioni lavorative, viaggi per far visita a parenti o amici, oppure per fare vacanze ambite.

E’ stato calcolato che la percentuale di rischio di una possibile morte dovuta a incidente aereo sia veramente molto bassa, e dunque tante paure non sono giustificate. Si muore molto più spesso d’incidenti d’auto piuttosto che aerei, eppure poche persone temono di viaggiare in automobile, mentre moltissime soffrono al solo pensiero di salire su un aereo e sono paralizzati dalla paura di volare. E’ importante considerare che la paura di volare spesso sia secondaria ad altre forme di fobie come la claustrofobia o agorafobia e l’areo è solo uno dei tanti luoghi in cui queste persone sono particolarmente agitate.

Più di un italiano su due soffre di aerofobia e rinuncia al viaggio in aereo preferendo mezzi che, per arrivare a destinazione, impiegano più tempo. (www.ok-salute.it)

Le fobie più comuni

Le fobie specifiche sono innumerevoli, a volte bizzarre, in alcuni casi molto penalizzanti. Tra le fobie più conosciute, oltre all’aerofobia ci sono:

  • acrofobia (paura delle altezze);
  • ofidiofobia (paura dei serpenti);
  • glossofobia (paura di parlare in pubblico)
  • aracnofobiaa (paura dei ragni);
  • claustrofobia (paura dei piccoli spazi);
  • musofobia (paura dei topi);
  • agorafobia (paura degli spazi aperti);
  • enoclofobia (paura della folla);
  • nictofobia (paura del buio);
  • emofobia (paura del sangue);
  • cinofobia (paura dei cani).

A queste si aggiungono molte altre che possono sembrare insolite.

Per molti è difficile confessare ad amici e conoscenti di avere il terrore di oggetti e situazioni apparentemente “innocui”. Non dobbiamo preoccuparci se qualcuno ci prende in giro per la nostra fobia perché ognuno vive le situazioni in modo diverso. Ciò che per qualcuno può essere un nonnulla, per altri può essere fonte di grande disagio: ciascuno ha le sue di paure.

Acrofobia, la paura delle altezze. (http://www.01800fobias.com)

Quali sono i sintomi?

Tra i sintomi più comuni nei fobici ci sono: tachicardia, nausea, vertigini, tremori, paura di svenire, morire o perdere il controllo, panico e senso di costrizione al petto.

Ma… dove nascono le fobie? Su questo punto molti esperti si dividono ancora. C’è chi pensa che su questi disturbi pesi in parte una componente genetica, chi ritiene che le fobie si “apprendono” con l’età, attraverso il rapporto con genitori e altri educatori (chi cresce in famiglie iperprotettive è più frequentemente a rischio di incorrere, nel corso della sua vita, in simili disturbi).

Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, ipotizzò che le fobie sono tentativi di “spostare” l’attenzione da un disagio interiore a un oggetto esterno e più facilmente controllabile. La cosa certa è che dietro a paure così specifiche, si nasconde spesso un disagio personale più serio. Perché allora non provare a risolverlo?

[life]

 

Nonostante le fobie diano origine a una serie di sintomi importanti e gravi limitazioni ci sono ancora tante persone che si rassegnano a convivere a lungo con timori irrazionali di ogni tipo, accettando un’esistenza “condizionata”. Eppure ci sono cure che possono essere efficaci anche in periodi brevi. Perché vivere di paure quando possono essere sconfitte?

Quando il problema interferisce con la qualità della vita è il momento di chiedere aiuto, gli approcci terapeutici per guarire non mancano e un tentativo lo si deve, per primo, a se stessi e anche ai propri cari.

 

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