Cuore e cibo sono numerose le evidenze scientifiche che dimostrano l’associazione tra maggiore rischio di patologie cardiovascolare e un battito cardiaco elevato a riposo.
L’alimentazione è fondamentale per la salute del cuore ma prima di passare ai consigli da seguire per una dieta che favorisca il corretto funzionamento dell’apparato cardiovascolare è utile ricordare a tutti quali sono i fattori di rischio da tenere sotto controllo:
Sono numerose le evidenze scientifiche che dimostrano l’associazione tra un battito cardiaco elevato a riposo e un maggiore rischio di patologie cardiovascolari, anche in soggetti sani, tanto da essere considerato come un fattore di monitoraggio nella valutazione del rischio cardiovascolare.
Uno studio pubblicato nel 2014 sulla rivista European Journal of Preventive Cardiology dimostra come il solo aumento di 10 battiti al minuto a riposo è associato al 10-20% in più del rischio di morte prematura. Inolte, lo studio afferma come stile di vita e alimentazione, ma anche specifici trattamenti farmacologici volti alla riduzione del battito cardiaco a riposo, debbano essere considerati da parte di soggetti con un battito cardiaco a riposo superiore alla norma.
Un ulteriore lavoro del 2013 pubblicato su Heart Rhytm, dimostra come un battito cardiaco a riposo superiore ai 90 battiti al minuto sia associato ad un rischio 5 volte maggiore di morte cardiaca improvvisa.
Dunque, come dimostrano le evidenze scientifiche, il battito cardiaco a riposo elevato può essere considerato un fattore di rischio indipendente riguardo alle patologie cardiovascolari anche in soggetti adulti sani. Non resta che capire cosa si potrebbe fare nell’ambito dello stile di vita e in quello di una corretta alimentazione per ridurre un battito cardiaco a riposo elevato.
La prima strategia è sicuramente quella di praticare un’attività fisica regolare, soprattutto di tipo aerobico. Purtroppo un’eccessiva sedentarietà influisce negativamente non solo sul peso corporeo ma sulla salute cardiovascolare. Non a caso gli atleti sono soggetti che tendono ad avere un ritmo cardiaco a riposo molto più basso rispetto agli altri. Muoversi un po’ di più è fondamentale ai fini della prevenzione cardiovascolare!
Non solo. In tutto ciò anche una corretta alimentazione ricopre un ruolo importantissimo.
Al primo posto per l’efficacia nella riduzione del battito cardiaco a riposo vi è il consumo di pesce, grazie alla presenza di omega-3, acidi grassi polinsaturi noti per le proprietà antinfiammatorie che possono contribuire a ridurre il battito cardiaco a riposo. Un lavoro del 2012 pubblicato sulla rivista Frontiers in Physiology dimostra come gli omega-3 siano in grado di ridurre l’eccitabilità elettrica di membrana dei miociti cardiaci, riducendo il potenziale di membrana a riposo e diminuendo la durata del periodo refrattario mediante l’inibizione dei canali ionici. In parole più semplici, riduzione del battito cardiaco e maggiore effetto di “prevenzione” cardiovascolare.
Sempre nella riduzione del battito cardiaco a riposo un ruolo importantissimo spetta anche ai legumi. A dimostrazione di ciò in uno studio condotto su pazienti diabetici, pubblicato nel 2012 sulla rivista Archives of Internal Medicine, è stato visto come il consumo giornaliero per 3 mesi consecutivi di una porzione di legumi quali lenticchie, piselli o fagioli, fosse associato non solo a migliori livelli glicemici ma anche ad una riduzione del rischio cardiovascolare. in particolare, è stata registrata non solo una riduzione della pressione sanguigna, sia sistolica che diastolica, ma anche una riduzione media di 3,4 battiti al minuto del battito cardiaco a riposo. Perchè? Molto probabilmente, i legumi influiscono positivamente grazie alla loro particolare composizione in proteine vegetali e soprattutto in fibre. Quest’ultima componente è fondamentale nel migliorare i livelli lipidici, soprattutto dei trigliceridi che possono influire negativamente sul battito cardiaco a riposo.
Vediamo insieme quali sono gli alimenti da consumare per mantenere il nostro cuore in buona salute e come essi aiutano in questa funzione:
Anche in questo caso un’alimentazione corretta, un’attività fisica regolare e uno stile di vita sano sono i tre fattori ambientali principali da tenere in considerazione ai fini della prevenzione cardiovascolare.
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