Si parla di colpo della strega quando si vuole indicare un mal di schiena improvviso che, di solito, insorge senza alcun preavviso. È caratterizzato da un dolore molto intenso che coinvolge la regione lombare, cioè la parte bassa della schiena, e dall’incapacità di muoversi. La persona è come bloccata in avanti e non riesce più a svolgere le normali attività quotidiane. Questo spiega perché si parla di colpo. A scatenarlo è una contrattura muscolare particolarmente intensa, che provoca dolore e impossibilità a effettuare anche i più piccoli e banali movimenti.
In molti casi, il colpo della strega deriva da un movimento brusco e anomalo della colonna vertebrale, come un piegamento veloce oppure una eccessiva e improvvisa torsione del busto. Può succedere però che la colpa sia di uno sforzo, anche banale, compiuto svolgendo semplici attività quotidiane, magari dopo avere mantenuto per ore la stessa posizione.
Una delle situazioni più a rischio consiste nel chinarsi per raccogliere un oggetto caduto a terra. In tutti questi casi, spesso preesistono delle alterazioni dei dischi intervertebrali, quasi sempre riconducibili alla presenza di un artrosi o di un ernia. Ci sono anche altri fattori di rischio che rendono la persona più suscettibile al disturbo, come posture scorrette tenute per tempi prolungati. Mancanza di elasticità della muscolatura paravertebrale lombare. Muscolatura stressata da lavori pesanti o da sport o esercizi fisici non commisurati alle potenzialità individuali. Eccessivo peso corporeo, artrosi, malattie della Colonna come la scoliosi.
Il sintomo principale del colpo della strega è rappresentato dal dolore acuto, spesso paragonabile a una bastonata o una fitta molto intensa, localizzato essenzialmente nella parte bassa della schiena. Del tratto lombare o sacrale della colonna, il dolore tende spesso a irradiarsi verso il gluteo o la coscia. Al dolore si associa generalmente una contrattura riflessa della muscolatura lombare.
Inoltre, occorre considerare che quando un muscolo è soggetto a una contrattura tende ad accorciarsi. Questa riduzione della lunghezza limita ulteriormente i movimenti, di conseguenza la persona si sente legata e bloccata e tende a rimanere nella posizione in cui ha avvertito il colpo, ricercando il punto di appoggio più vicino. Nelle forme più serie, possono comparire anche formicolii e perdita di sensibilità o di forza nei muscoli della gamba, per disturbi a carico dei nervi.
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